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Rinascita
Scultura biodegradabile con fango alluvionale e colori naturali
2022
Lungo fiume di Cagli (PU), Italia
L'alluvione nella Regione Marche del 2022 dal punto di vista degli alberi.
Questo lavoro nasce dopo l’alluvione avvenuta nella notte tra il 15 e 16 settembre 2022 nella Regione Marche, colpendo un vasto territorio dall’entroterra alla costa nella province di Ancona e di Pesaro e Urbino. Rinascita, nome dell’opera, racconta l’evento dal punto di vista degli alberi e di ARBOR project.
La visione della devastazione di quei luoghi mi ha scosso profondamente, in particolare mi riferisco alle zone di Cantiano e Cagli, nei pressi dei fiumi che le attraversano(Burano, Bosso, Candigliano). Di quei paesaggi mi nutrivo, mi ispiravo.
Le acque che avevano accompagnato la tragedia erano lo stesse che mi avevano rigenerato nell’estate che stava terminando. Restavo a galla e mi lasciavo trasportare dalla corrente; osservavo dal basso, col naso all’insù, le chiome degli alberi e mentre nuotavo lungo i canyons, la bellezza della natura mi cullava in armonia. Rimanere sotto una cascata con gli occhi chiusi e sentire il flusso, la potenza dell’acqua che rimbalza sulla pelle lasciando una traccia simile ad un abbraccio che ti massaggia l’anima e il corpo. Era un’unione, un sentirsi a casa, un’energia che ti ricorda l’esperienza della vita, che ti fa sentire nel posto giusto a goderti l’equilibrio con ogni cosa.
Dopo due settimane dall’evento catastrofico mi reco verso quei fiumi, in quelle stesse acque.
Non riconoscevo niente. Se mi avessero portata lì bendata non avrei saputo dire dove mi trovavo.
Era una visione devastante. Non tornerà mai come prima. Gli alberi rimasti in piedi avevano escoriazioni nella corteccia, segni di una
furia che ha scagliato contro di loro tonnellate di fango, piante sdradicate ed enormi pietre che sono volate in aria sconvolgendo ogni
riferimento e trasformando il paesaggio per sempre.
Un grande albero sradicato attira la mia attenzione. Era adagiato come un cadavere lungo l’argine rotto del fiume. Non aveva più foglie per poterlo riconoscere, la sua chioma era scomparsa. La sua corteccia ferita. Resto lì per un pò, esploro l’ambiente circostante, cerco riferimenti, ma era tutto ugualmente distrutto. Il fango era ovunque, aveva coperto ogni cosa come quando nevica. Solo che il fango rimane, non si scioglie. Resto in ascolto, la connessione si crea immediatamente. Ho una visione chiara e ispiratrice, quel fango, così distruttivo, tra le mie mani poteva trasformarsi in creazione. Ho sentito che potevo donare a questo tragico evento una poesia, purificare il dolore attraverso lArte. Uso il fango e l’acqua dell’alluvione per rigenerare l’albero che avevo notato. Ricostruisco la sua corteccia che la tempesta gli ha strappato via. Mentre lavoro, ma solo tempo dopo, sento un fortissimo odore di morte. A due metri da me vedo una carcassa, forse di pecora, che penzolava sul fiume. Ero circondata dalla morte, tutto parlava di devastazione...ma guardando in direzione dell’animale morto noto un rametto dell’albero pieno di gemme che potevano fiorire. L’albero aveva accolto la mia poesia e stava restituendo la sua. Taglio il rametto, lo metto in acqua a radicare e dopo un quasi un mese la prima foglia si mostra....Ora so che è un pioppo e che verrà ripiantato la prossima primavera.
La rinascita sta avvenendo ora.
Dopo due mesi...
Torno sul luogo della lavorazione e mi accorgo di qualcosa che secondo me è straordinario e magico. L’intervento in fango che avevo realizzato era ovviamente sparito con le piogge ma il ramo che ho ricostruito era ricoperto da nuove gemme fresche e brillanti! Era l’unico albero, sradicato o in piedi, ad averlo fatto!
L’Arte ha restituito la Vita.
Sono riuscita a comunicare con il Regno Vegetale attraverso l’Arte.



